Sportello affetti speciali: un'esperienza concreta di solidarietà

L'accoglienza familiare è uno dei modi per vivere concretamente la solidarietà fra famiglie e sentirsi attivo nel volontariato a favore dei bambini della propria città
Data:

29/09/2018

Tempo di lettura:

2 min

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© Foto di Tumisu da Pixabay - Creative Commons Attribution 4.0 International (CC BY 4.0)

Descrizione

Cos’è? 

É prendersi cura di una famiglia, sostenendo le figure genitoriali nel dare risposte concrete ai bisogni quotidiani dei bambini e dei ragazzi e alle loro esigenze educative e di crescita.

Quando si attiva? 

Nei casi in cui alla famiglia manca sul territorio una rete familiare o amicale a causa di difficoltà sociali, culturali, sanitarie, logistiche…

Chi lo attiva?

Le assistenti sociali del servizio Welfare e coesione sociale del Comune di Trento, con il consenso e l’adesione volontaria delle famiglie da affiancare.

In cosa consiste? 
  • offrire alla famiglia vicinanza affettiva, opportunità di confronto educativo e di relazioni nel proprio territorio
  • aiutare i figli a svolgere i compiti scolastici
  • supportare i genitori ad adempiere in modo responsabile e attento agli impegni quotidiani di cura dei figli (accompagnamento e ritiro dei figli da scuola, da attività sportive, terapie…). 
Per quanto?

Per un periodo di tempo limitato, con interventi diversi in termini di frequenza giornaliera, a seconda del bisogno e della disponibilità dei volontari.

Chi può essere volontario?

Famiglie o singoli maggiorenni con disponibilità di tempo ed energia e voglia di mettersi in gioco a favore della Comunità.

Un po' di storia... 

Lo Sportello affetti speciali nasce nel 1996 ed è gestito dal servizio sociale, che raccoglie da un lato le segnalazioni di bisogno e di necessità di intervento rilevate dai servizi sociali territoriali, dall’altro la disponibilità di famiglie e singole persone a diventare volontario accogliente. L’accoglienza familiare consiste nel prendersi cura temporaneamente di un bambino o di un ragazzo quando i genitori, per motivi di lavoro, per difficoltà personali e relazionali, e per assenza di reti familiari, non sono in grado di occuparsene autonomamente. Ai volontari vengono offerti momenti formativi e di confronto, individuali e di gruppo, per sostenerli nell’azione concreta dell’accoglienza. L’ente gestore sostiene inoltre i volontari con una copertura assicurativa e un eventuale contributo spese.

Come diventare volontario

Contatta lo Sportello affetti speciali - servizio Welfare e coesione sociale via Alfieri, 6 al numero 0461 889880 oppure invia un'email all'indirizzo accoglienza.familiare@comune.trento.it 

A cura di

Welfare e coesione sociale

Cura le funzioni socio-assistenziali e gli interventi in materia di assistenza e beneficenza pubblica.

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Ultimo aggiornamento: 26/03/2025 09:30

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