Descrizione
Trento si conferma uno dei capoluoghi con le tariffe per la gestione dei rifiuti più basse d'Italia. Come riportato oggi da Il Sole 24 Ore, la città si colloca al secondo posto insieme a Udine con una spesa media pari a 199 euro all'anno, di soli 3 euro superiore a Cremona, dove si registra la spesa più bassa d'Italia, pari a 196 euro.
Rispetto allo scorso anno, la spesa media delle famiglie italiane risulta in aumento, con variazioni sensibili tra il Nord e il Sud del Paese. È quanto emerge dall'analisi compiuta a livello nazionale dal quotidiano, che evidenzia il divario tra le diverse regioni con il Trentino Alto-Adige in testa per la spesa media più bassa, 224 euro, e la Puglia che chiude la classifica con una spesa media di 445 euro. Tra gli aspetti che permettono un maggiore risparmio per le famiglie trentine vi è il sistema di tariffazione puntuale, che consente di commisurare la tariffa all'effettiva produzione di rifiuti.
A determinare i costi di gestione dei rifiuti, tuttavia, non è solo la quantità della raccolta differenziata, che, pur essendo arrivata al 66,6 per cento a livello nazionale e quindi sopra l’obiettivo imposto dalla Ue, rimane molto sbilanciata a livello geografico (al Nord arriva al 73,4 per cento, per scendere al 62,3 per cento al Centro Italia e al 58,9 per cento al Sud), ma anche la qualità degli scarti e l'efficienza degli impianti.
Per quanto riguarda la Città di Trento, si ricordano inoltre le agevolazioni destinate nel 2025 all’utenza con particolari requisiti, approvate dalla Giunta comunale lo scorso aprile: alle famiglie sono riconosciuti d’ufficio, senza bisogno di presentare domanda, 40 euro per ogni figlio di età inferiore ai 30 mesi e l’Amministrazione rimborsa il 50 per cento del costo dei pannolini lavabili (fino a un massimo di 50 euro).
Inoltre, il Comune di Trento paga la quota variabile della tariffa riferita ai soli sacchi dei rifiuti sanitari per i soggetti che, per malattia o handicap, utilizzano presidi sanitari. Ancora, è riconosciuto uno sconto del 10 per cento sulla quota fissa a chi fa il compostaggio della frazione organica o alle associazioni. Infine, la quota fissa viene scontata del 50 per cento ai promotori di feste e sagre che utilizzano il 95 per cento di stoviglie lavabili o biodegradabili.
Tutte queste misure si aggiungono al bonus sociale per i rifiuti previsto dalla norma nazionale, applicato in automatico, senza bisogno di presentare domanda, ai cittadini che hanno un Isee non superiore a 9.530 euro, elevato a 20 mila euro per i nuclei familiari con almeno quattro figli.