Descrizione
Dal collegamento tra i parchi e con il lungofiume ai filari alberati, dalle connessioni ciclopedonali da est a ovest alla tranvia sull’asse nord-sud. Tra le proposte, anche le nuove funzioni per i fabbricati delle stazioni Trento-Malé e delle corriere. Prevista la sperimentazione dell’uso temporaneo di alcuni edifici dismessi.
Che fare dei 16 ettari che si libereranno dopo l’interramento dei binari della ferrovia storica? La risposta alla domanda è declinata in dettaglio nelle Linee guida che riassumono le proposte, le sollecitazioni e le idee emerse l’anno scorso durante gli incontri e i laboratori del percorso partecipato SuperTrento, promosso dall’Amministrazione comunale e realizzato insieme allo studio Campomarzio. Riassunta in breve, la raccomandazione dei cittadini, articolata in planimetrie e in indicazioni descrittive, è quella di abbandonare la visione, elaborata dall’architetto catalano Joan Busquets nella variante al piano regolatore generale del 2001, di un grande boulevard in parte dedicato alla mobilità privata. L’alternativa da percorrere è piuttosto quella della costruzione di un’infrastruttura verde e intermodale, dedicata alla mobilità dolce di tipo ciclopedonale e a un nuovo sistema di trasporto pubblico efficiente e di qualità, come il tram, capace di collegare Trento da nord a sud in maniera veloce.
Maggiori dettagli nelle slide e nel comunicato stampa allegati.