Descrizione
Quando parliamo di demenza, il pensiero va subito alla malattia, all’età avanzata, alla perdita di autonomia. Ma raramente ci fermiamo a riflettere su un aspetto fondamentale: la comunità. Una persona con demenza non vive solo la malattia. Vive in un quartiere, frequenta negozi, incontra vicini, prende un autobus. Vive relazioni, emozioni, routine. Ecco perché è essenziale cambiare prospettiva: non basta curare la persona, dobbiamo prenderci cura anche del contesto. Una comunità informata, consapevole e accogliente può fare la differenza tra isolamento e dignità, tra smarrimento e partecipazione.
Da questa finalità prende avvio la “Cabina di regia per lo sviluppo di comunità amiche delle persone con demenza”: gruppo di lavoro che ha aderito al piano triennale, presentato e finanziato dalla Provincia Autonoma, per la costruzione di una comunità, una città, un paese, una porzione di territorio in cui le persone con demenza e le loro famiglie sono rispettate, comprese, sostenute, fiduciose di poter contribuire alla vita della comunità, garantendo loro l'opportunità di continuare a vivere il più a lungo possibile nel proprio ambiente.
La Cabina di regia è un gruppo di lavoro, coordinato dal servizio Welfare e coesione sociale del Comune in collaborazione con A.p.s.p. Beato de Tschiderer, A.p.s.p. Civica Trento, A.p.s.p. Margherita Grazioli, Associazione Alzheimer Trento e Centro Auser, il la cooperativa sociale S. T. Gestioni, Centro disturbi cognitivi per le demenze dell'Apss, le Istituzioni museali della città di Trento (Muse, Castello del Buonconsiglio, il Museo diocesano Tridentino, Umst (Unità di missione strategica -Soprintendenza per i beni e le attività culturali) e il gruppo “Le Scintille” composto da 12 persone con deficit cognitivo. Un gruppo ricco di competenze e prospettive diverse che lavora insieme con un obiettivo comune: creare comunità dove le persone con demenza si sentano accolte, comprese e valorizzate.
L’assessore Alberto Pedrotti con delega alle azioni per l’età sperimentale nel suo intervento ha sottolineato l’importanza di essere qui oggi, perché ci permette di valorizzare il lavoro di tante persone e realtà, coordinate all’interno di una cabina di regia incardinata presso il Comune di Trento. Parliamo di Rsa, musei e associazioni di volontariato che insieme contribuiscono a costruire una rete di attenzione e cura.
Ha proseguito dicendo: “Trento vuole essere una città davvero vicina alle persone con demenza. E questa vicinanza non la intendiamo solo come erogazione di servizi o informazioni — che sono certamente fondamentali — ma come un impegno concreto per diventare una comunità accogliente. Viviamo in un tempo in cui l’età media è sempre più alta, e questo ci impone una riflessione profonda: non devono essere le persone ad adattarsi ai servizi, ma i servizi e la città devono evolversi per rispondere alle nuove esigenze. La Giornata mondiale dell’Alzheimer e il progetto ‘Comunità amica delle persone con demenza’ ci ricordano che l’inclusione, la dignità e il rispetto devono essere al centro delle nostre politiche”.
Settembre è il mese dedicato all’Alzheimer: un’opportunità importante per aumentare la consapevolezza e combattere lo stigma nei confronti della malattia.
Non esiste una cura per la demenza, ma la prevenzione gioca un ruolo cruciale. Adottare uno stile di vita sano, stimolare la mente e mantenere relazioni sociali positive può aiutare a ridurre il rischio o a ritardare l'insorgenza della malattia.
Da qui nasce “Incontriamoci al parco”, in occasione della 32a Giornata mondiale dell’Alzheimer domenica 21 settembre. Un pomeriggio dedicato alla prevenzione di alcuni fattori di rischio e alla promozione di sani stili di vita. L’invito è rivolto all’intera comunità.
L’iniziativa si realizzerà dalle 16:00 alle 20:00 presso il giardino ex caserme Duca d’Aosta in via Matteotti 38 all’interno del quale è attivo un patto di collaborazione per la valorizzazione del parco come bene comune. In caso di maltempo l’iniziativa si svolgerà presso l’Auditorium San Giuseppe – Santa Chiara in via Giusti 35.
Saranno allestiti quattro stand informativi-formativi che tratteranno temi legati al dormire bene, ad un’alimentazione corretta e alla presentazione di una comunità amica delle persone con demenza. Gli stand saranno coordinati da esperti nel settore ai quali i cittadini potranno sottoporre dubbi e perplessità. In un’area ombreggiata del parco sarà realizzato un workshop laboratoriale dal titolo “Giardino inclusivo: dove, quando, perché?” con la partecipazione di professionisti attivi in diversi ambiti: ingegneri, architetti, il direttore dell’Apsp di Cadine e di Nomi Livio Dal Bosco, il presidente dell’Associazione Alzheimer Renzo Dori. Il Gruppo scintille, dodici persone con deterioramento cognitivo, passeggerà nel parco sperimentando “cosa c’è – che cosa manca” nel parco per renderlo un “Giardino inclusivo”.
Per tutto il pomeriggio il parco verrà animato da sessioni di ginnastica dolce e giochi in legno per i bambini. Sono anche previste attività rivolte ai più giovani come sessioni di calisthenics e attività di crochet.
Il pomeriggio si concluderà con l’intervento “Custodire la mente: dalla prevenzione alla promozione della salute” a cura del neurologo Giorgio Fumagalli, ricercatore presso il Cimec dell’Università di Trento.
Al termine, un buffet preparato dai volontari della parrocchia San Giuseppe – San Pio X il tutto allietato dal cantautore trentino Giovanni Dallapè che sarà accompagnato al pianoforte.
Domenica in adesione alla 32a Gionata mondiale dell’Alzheimer verrà inoltre proiettato un messaggio sul ledwall posizionato sull'ostello in centro.
Abbiamo parlato di Università ma raramente quando si parla di demenza, di prevenzione pensiamo ai giovani. E invece la sfida – e anche la speranza – sta proprio lì: nell’incontro tra generazioni. Coinvolgere ragazze e ragazzi in progetti che promuovono la conoscenza della demenza significa educare all'empatia, al rispetto, all’inclusione. Significa dare loro gli strumenti per riconoscere la persona oltre la malattia, per non averne paura, per accoglierla con uno sguardo nuovo. Da anni è attiva all’interno dell’Istituto comprensivo Trento 3 una progettualità che vede il coinvolgimento di studenti e insegnanti impegnarsi nella conoscenza della demenza per abbattere lo stigma e costruire una comunità inclusiva. I giovani non sono spettatori: possono diventare alleati attivi nel costruire comunità che non escludono, ma includono. Che non ignorano, ma accompagnano. Esperienza che verrà realizzata dalla Cabina Regia con i ragazzi e le insegnanti del Liceo artistico. I ragazzi conosceranno la demenza (attraverso lezioni frontali, laboratori di alterazione cognitiva e l’incontro intergenerazionale) per poi condividere la loro passione per la musica all’interno della comunità (parchi, centri diurni). Ragazzi amici delle persone con demenza non è uno slogan: è un seme piantato nel presente, che parla del mondo che vogliamo domani. Nuove prospettive di lavoro future per la Cabina Regia? Rendere accogliente ed inclusivo un luogo pubblico. In collaborazione con la Circoscrizione San Giuseppe – Santa Chiara, l’ufficio Beni comuni e il servizio Parchi e giardini del Comune, la Cabina Regia intende avviare un confronto rispetto al parco pubblico come Giardino inclusivo. Parlare di demenza non significa solo parlare di cura, ma anche di diritto alla bellezza, alla cultura, alla socialità. Un giardino inclusivo, così come un museo accessibile, non sono solo spazi fisici. Sono opportunità di relazione, stimolazione e appartenenza. Per una persona con demenza vivere un’esperienza sensoriale in un giardino, passeggiare tra piante familiari, sentire i profumi dell’infanzia o della propria terra, può riattivare ricordi, emozioni, parole. Allo stesso modo, un museo può diventare uno spazio di accoglienza e non di esclusione, se progettato con attenzione: luci, percorsi semplici, opere scelte con cura, personale formato all’ascolto e alla relazione. In questi luoghi, la cultura e la natura diventano strumenti di inclusione. E quando li apriamo anche a ragazzi e studenti, come sperimentato in questi anni in forte collaborazione con l’Istituto comprensivo Bronzetti-Segantini, l’effetto si moltiplica: non solo perché imparano a conoscere la demenza, ma perché vivono in prima persona cosa significa accogliere, rispettare, condividere. Dal 2023 a oggi sono stati coinvolti più di 500 ragazzi. L’obiettivo della Cabina è proprio questo: trasformare spazi comuni in luoghi di comunità, dove ogni persona, anche con fragilità cognitive, possa continuare a sentirsi parte della società.
Sempre nel mese di settembre, la Cabina di regia per lo sviluppo di comunità amiche delle persone con demenza sostiene l’iniziativa del Lims, il Laboratorio sulla memoria dell’Università di Trento, che, martedì 23 settembre, proporrà un convegno scientifico e un concerto-spettacolo dal titolo “Attraverso i tuoi occhi” di Giovanni Dallapè presso il Dipartimento di lettere dell’Università di Trento.