Descrizione
Poplar è un viaggio iniziato nel 2017, un appuntamento che è diventato a place to be per gli appassionati da ogni parte d’Italia e che attrae più del 50% del pubblico da fuori regione. Si conferma anche l’appuntamento con la rassegna culturale gratuita Poplar Cult!, che si svolgerà durante i pomeriggi del Festival a Piedicastello. Il programma completo dei talk, dei workshop e delle mostre è stato svelato sui social negli scorsi giorni e presentato in conferenza stampa, rivelando una programmazione trasversale e carica di sperimentazione.
Per quattro giorni, Piedicastello e il Doss Trento saranno un’oasi in cui respirare aria pulita e trovare il modo per resistere e ritrovarsi, insieme, ancora una volta.
Still braving
La nona edizione di Poplar è un invito a “still braving” – resistere insieme, rallentare e ritrovarsi nella musica e nella condivisione. Un luogo aperto a tutti, con gli eventi pomeridiani di Poplar Cult! a Piedicastello tra talk, mostre e workshop, e due palchi sul Doss Trento – Volt Stage e Doss Stage – pronti ad accogliere più di 40 artisti. Nel settembre scorso, oltre 13.000 persone hanno raggiunto Trento da ogni parte d’Italia – e non solo – per vivere quattro giorni fuori dal tempo. Con questa nuova ondata di nomi, Poplar ribadisce la sua identità: una proposta musicale internazionale, coraggiosa e sempre in evoluzione, capace di far dialogare artisti affermati e nuove voci, progetti più ricercati con il pop più autentico.
Concerti
Tre palchi, 60+ artisti
Non c’è due senza tre: Poplar 2025 vedrà l’aggiunta del palco “Eden” in una nuova terrazza sul Doss Trento. La programmazione è curata insieme alla rassegna trentina “Eden” - che ha animato il Parco Santa Chiara tutti i venerdì di maggio e giugno - e Deerwaves, webzine musicale italiana che si occupa di news, recensioni e approfondimenti musicali, nata come alternativa al giornalismo musicale mainstream. L’Eden stage si aggiungerà al Doss e al Volt Stage, accompagnando la programmazione musicale con dj e hybrid sets, dal primo pomeriggio senza interruzione di continuità, accogliendo una scena numerosissima di progetti locali.
Un'edizione coraggiosa
Tra i nomi che non avremmo mai immaginato di poter sentire in città c’è quello dell’eroe underground King Krule, il progetto musicale di Archy Marshall, artista inglese originario di Peckham che ha scelto di essere a Poplar per la sua unica data italiana nonché una delle pochissime apparizioni europee del 2025. Un EP tra il punk e il lo-fi lo scorso giugno e un concerto indimenticabile all’ultimo Glastonbury nella collezione di traguardi più recenti; l’attesa di rivederlo in Italia è altissima. Il giovane britannico ha fatto la sua ultima apparizione nella penisola nel 2023 come headliner di Club To Club, portando le sue atmosfere oniriche al festival di Torino. Un genio creativo che ha saputo domare il disordine, padroneggiare il caos e renderlo un tratto affascinante della sua musica. Rimaniamo in Europa con L’Impératrice, uno dei progetti più dinamici della scena parigina, capace di mescolare funk, French Touch, disco e deep house in un sound irresistibile. Nata come progetto strumentale, oggi è una formazione internazionale da tutto esaurito, con esibizioni a Coachella, Outside Lands e in arene di tutto il mondo. Con il nuovo album Pulsar, si raccontano come mai prima d’ora: autentici, visionari e travolgenti. Usciamo invece dal continente per due progetti musicali eclettici: il primo, Confidence Man, viene direttamente dall’Australia ed è guidato dai due frontman Janet Planet e Sugar Bones. A Poplar porteranno il loro terzo album 3AM (LA LA LA), un mix esplosivo di euforia, ironia e nostalgia anni ’90. Tra acid-techno, breakbeat e pop sfacciato, il disco è nato nelle notti folli del loro studio londinese. Dal Medio Oriente, invece, Altin Gün, band psichedelica folk turca con base ad Amsterdam, nota per la sua fusione esplosiva tra rock psichedelico, funk, synthpop e reggae con la musica tradizionale anatolica. Arriva a Poplar anche il duo londinese Franc Moody, composto da Jon Moody e Ned Franc, che calcherà il palco del Doss con un live set di puro groove. Con Chewing The Fat segnano un nuovo corso sonoro, più ruvido e viscerale, ispirato da Massive Attack e LCD Soundsystem. Un mix grintoso di synth vintage e cori energici, pensato per far ballare ed emozionare. Dalla Francia anche Myd, progetto solista di Quentin Lepoure, che nel suo primo disco vanta collaborazioni con artisti del calibro di Juan Wauters e Mac Demarco. Il Dj transalpino si prepara a portare al Doss la sua mescolanza esaltante di musica elettronica e posture indie, in un live che si prospetta travolgente, ironico e impossibile da non ballare.
Tra grandi ritorni
Certi live fanno giri immensi e poi ritornano, e a noi piace sempre tanto averli a casa. È il caso di Franco 126, che dopo aver emozionato Le Albere nel 2019 e calcato il Palco Doss nel 2023, insieme alla Lovegang126, torna a spezzarci il cuore con il suo ultimo album Futuri possibili. Dopo aver letteralmente tirato giù il garage del Mart con un Djset dissacrante e surreale, ritorna anche Pop X, che a Poplar chiuderà il tour estivo in occasione del XX anniversario. Pop X, figura cult del festival, ci regalerà un’ esibizione se possibile ancor di più folle del suo solito: una performance che è anche frutto del legame viscerale con il pubblico del festival, una festa dove palco e realtà si uniranno per confondersi. Da quel famoso garage riemergerà anche Camoufly, producer e DJ tra i più interessanti della scena italiana, che grazie al suo live eclettico si è guadagnato il pass per il palco del Doss. Torna a Poplar anche Ceri Wax, fresco del tour con Ondatonda - il suo primo album solista presentato in anteprima sulla terrazza di Sardagna durante Poplar Utopia a giugno. Ceri unisce elettronica e soul in un groove deciso e riconoscibile, costruendo un’architettura sonora capace di farci ballare tutta la notte. E poi Joan Thiele, che torna dopo la sua esibizione al Poplar secret del 2021 e dopo la sua presenza a Sanremo e l’uscita del suo ultimo album Joanita, per portarci in un gioco di seduzione che sarà difficile dimenticare. Un grande ritorno anche quello dei Post Nebbia, che porteranno chitarre distorte e visioni angosciate sul nostro futuro. Un viaggio intimo e surreale, con una band che torna inacidita sul palco di Poplar dopo il live del 2022 e il live di giugno nella foresta distrutta da Vaia nel Lagorai. Insieme a loro anche Bais, con il nuovo album RADICAL POP, diretto proprio da Carlo Corbellini dei Post Nebbia, ci farà viaggiare con il suo pop introspettivo e malinconico. E poi, due progetti italiani, tra i più sorprendenti della scena emergente. Il Mago del Gelato torna a Poplar con la sua sensibilità multisensoriale e un mix irresistibile di funk, afrobeat e jazz capace di avvolgere il pubblico in un’esperienza quasi sinestetica. Nel 2025 è uscito il loro album d’esordio, Chi è Nicola Felpieri?: dieci tracce che sprigionano il sound unico de Il Mago del gelato. Dopo l’improvvisazione al Mart nel mese di giugno tornano anche i Delicantoni, che fondono jazz, elettronica, soul e psych-pop in un approccio sperimentale, raffinato e collettivo, trasformando il palco in un laboratorio sonoro e performativo. Anche loro arrivano a Poplar freschi dal tour del loro ultimo album Delicatronic, un disco magico che suona come una danza sfrenata e che non vediamo l’ora di ascoltare sul Doss. Faccianuvola e Fenoaltea, anche loro reduci da un live folle al Mart e da un tour estivo altrettanto iconico, tornano a farci ballare anche a Poplar 2025.
Infine, dopo lo scorso anno torna anche Discoteco Borealo, artista imprevedibile e surreale che tra elettronica sgangherata e pop demenziale riporta al Doss la sua follia collettiva, un’esperienza che travalica il concetto stesso di concerto.
Rivelazioni
Come sempre Poplar si conferma fucina di talenti emergenti che proprio su questi palchi fanno le loro prime apparizioni. E quindi, per le promesse di quest’anno partiamo dalla Gran Bretagna e dagli Adult Dvd, una formazione di Leeds composta da sei musicisti che fondono funk, acid‑house e synth in un live che ricorda una festa in club più che un concerto rock. Apprezzati da BBC 6 Music e noti per performance indimenticabili, alternano battiti e chitarre contagiose, sostenuti da un’ironia musicale che rende ogni show un’esperienza coinvolgente. Ma anche Chloe Slater, cantautrice ventunenne di Bournemouth, è tra le voci più interessanti della nuova scena indipendente UK. Con uno stile riconoscibile e testi ironici e taglienti, ha trovato la sua identità a Manchester. Una giovane artista da seguire nel 2025, capace di scrivere musica diretta e coraggiosa. Chiudono il terzetto britannico gli Ugly, nati a Cambridge nel 2016 e oggi sestetto alt-rock dalle tinte folk e post-rock. Dopo il tour con i Black Country, New Road e sold out londinesi, presentano l’EP Twice Around The Sun: un lavoro corale e visionario, fatto di cori intrecciati, crescite strumentali e atmosfere poetiche. Dal nord ovest arrivano due tra i progetti più interessanti della scena emergente. Tamango, collettivo torinese di spoken word ed elettronica minimale, porteranno sabatosul palco un groove irriverente e poetico, capace di attraversare le periferie dell’immaginario con ritmo e lucidità. Tra echi di gipsy jazz e cori soffusi, la loro musica fonde poesia e melodia in uno spettacolo totale, retrò e romantico al tempo stesso. Saranno con noi anche domenica pomeriggio per una capatina a Poplar Cult! e per “La Tamangata” un dj set pazzo sull’Eden Stage. E poi Sayf, artista italo-tunisino classe 1999, uscito da quella fucina di talenti che è la scena genovese. Musicista precoce, inizia a scrivere testi e suonare la tromba già dall’infanzia; dopo i mixtape Sono triste (2019) ed Everyday Struggle (2020), presenta ora il suo ultimo EP SE DIO VUOLE, portandolo in tour nei club italiani. La sua musica, sospesa tra elettronica delicata e liriche intime, racconta storie di corpi e città con un flow asciutto e preciso, capace di adattarsi a diversi mood senza perdere profondità. Ancora, dall’Olanda arrivano i Cocobolo, che portano a Poplar una musica strumentale contemplativa che intreccia funk rétro, chitarre psichedeliche e vibrazioni surf. Con l’EP Songs for Bad Dancers costruiscono piccoli scenari cinematografici, tra immaginazione e groove mediterraneo. E poi, Eva Bloo, nuova voce dell’elettronica italiana, che mescola acid-eurodance e broken techno e Gioia Lucia, giovane cantautrice milanese che intreccia pop folk ed elettronica con testi intimi. Dall’Italia anche i Neoprimitivi, band romana che fonde rock psichedelico, post-punk e kraut. Tra le promesse internazionali i Soft Loft, un collettivo musicale svizzero guidato dalla cantante e paroliera Jorina Stamm e i The Pill, giovane band power-pop di Boston che travolge il palco con live show iperattivi. Ma anche la genialità schietta e imprevedibile dei Tare, capaci di reinventare le forme della canzone con ironia, gioco e intuizione musicale e i Teamacro, un collettivo multimediale di Parma, che fonde elettronica, bass music e rap atmosferico. Per chiudere la sezione Tresca Y Tigre e Umarell, due progetti italiani che con linguaggi sonori autentici e visioni personali riescono a raccontare il presente con sensibilità e originalità.
Prime volte
Prima volta sul palco del Doss per i Getdown Services, duo di Bristol formato da Josh Law e Ben Sadler, amici dai tempi di scuola. Con il debutto Crisps (2023) hanno conquistato la critica grazie a un mix di proto-punk sporco, groove ballabili e ironiche invettive contro la società britannica. Tra chitarre distorte, drum machine martellanti e un’estetica sfrontata, il loro live a Poplar si annuncia come un comizio dissacrante e irresistibilmente inglese. Tanti anche i progetti italiani che hanno definito la scena alternativa negli ultimi anni. Nato a Reggio Emilia e trapiantato a Los Angeles, Dumbo Gets Mad porteranno al Doss il suo pop psichedelico, tra sintetizzatori analogici e arrangiamenti retro-futuristi. Con quindici anni di carriera, il gruppo guidato da Luca Bergomi e Carlotta Menozzi ha creato un mondo sonoro unico, tra psych, funk e sensualità travolgente. Il loro ultimo singolo Pariah conferma uno stile irresistibile e originale. E poi, Ivreatronic, il collettivo musicale nato a Ivrea che unisce producer, DJ e artisti - tra cui Cosmo, Enea Pascal e Leonar - in un progetto capace di fondere elettronica, sperimentazione e club culture. Una fucina creativa che porta lo spirito visionario della città di Olivetti sui palchi e nelle piste da ballo, diventando punto di riferimento della scena elettronica italiana contemporanea. Da Napoli arriva Bassolino, progetto elettronico jazz che porta sul palco del Doss un groove avvolgente e cinematografico. Con l’album Città Futura, Bassolino e la sua band ridisegnano la geografia di una Napoli sospesa tra gentrificazione e vitalità culturale, tra arrangiamenti caldi e cavalcate jazz. Da Bergamo approdano poi i Giallorenzo. Con il nuovo lavoro Inni e canti (La Tempesta), la band esplora le psicosi emotive e geopolitiche della contemporaneità, tra un suono grezzo e potente e una gioia lo-fi capace di conquistare senza compromessi. Chiudono questa sezione cinque progetti che racchiudono l’irriverenza e l’originalità della scena italiana. Simone Panetti è un artista eclettico che mescola trap, pop punk e rap con un’attitudine ironica e distruttiva. Nato dalle live su Twitch, dopo gli esordi con Naska e la svolta accanto ad Auroro Borealo e Greg Dallavoce, presenta al Doss il suo secondo disco Tombino: un concentrato di frenesia, distorsioni e citazionismi punk che promette di trasformare il live in una vera bolgia. Dal profondo veneto arrivano i Laguna Bollente, il duo composto da Elia Fabbro e Dunia Maccagni che dà voce alle angosce e ai rumori molesti del Nord-Est con un post-punk minimale e potente. Con due EP alle spalle (Discocesso e Nord Sud Ovest Sert), Laguna Bollente trasforma speculazioni urbane e tensioni sociali in musica grezza, istintiva e avvolgente. Dalla tratta Genova-Parigi, invece, arriva il duo elettro-pop formato da Leonardo Rizzi e Giacomo Lecchi D’Alessandro, in arte Le Feste Antonacci. Nati nel 2018, hanno esordito con l’EP Grandi Successi (2020), creando un personale universo musicale che mescola elettronica, pop minimale e ironia. I loro live sono groove travolgenti, filastrocche situazioniste e canzoni che raccontano l’Italia dei ricordi sfocati e delle luci al neon, trasformando ogni esibizione in una festa continua e irresistibile. Dalla Calabria, Tony 2Milli, ex membro del collettivo Mario Cante Gang e voce tra le più distorte e visionarie della scena trap italiana. Tra product placement assurdi e liriche nonsense, porta a Tre in nto il lato più oscuro e sorprendente della drill, confermandosi artista fuori dagli schemi capace di catturare con un approccio unico e allucinante. Dalla Sicilia arriva invece Tonypitony, artista siracusano, nonché uno dei protagonisti più eccentrici della wave lol-music italiana. Con ironia corrosiva e travestito da Elvis, mette alla berlina machismo e sessualità performativa, trasformando ogni concerto in uno show sarcastico e irriverente. E ancora House Of Protopapa trasformerà la disco in un universo glitterato e queer, dove ironia e immaginari pop diventeranno linguaggio condiviso. Chiude il cerchio Ben Hauke, direttamente dall’Inghilterra, che con i suoi beat tra garage, house e breakbeat arricchirà il respiro globale dell’Eden Stage.
E la nuova scena trentina
Come ogni anno, grande spazio è dedicato ai progetti musicali della Regione, anche grazie alla solida collaborazione con UploadSounds. Quest’anno, dalle valli trentine e dalla provincia di Bolzano arrivano cinque progetti musicali emergenti: i 66CL, provenienti da Rovereto, attraverso il loro punk-hip-hop raccontano la periferia con testi pungenti e ritmo incalzante. But Beautiful, band indie rock alternative dalla provincia di Bolzano, sul palco del Doss porterà fresche armonie e arrangiamenti DIY. Post Swag 2002, band trentina che porta sonorità elettroniche e hard pop, in un mix di anarchia, paranoia e ironia di internet che ci hanno riservato già l’anno scorso. E ancora, La Rivoluzione industriale e le sue conseguenze, un progetto elettronico dai toni dark e con synth visionari. Chiude il quintetto Daniele Patton, che a Poplar porta il suo set New Moon. Patton spazia dal dixieland al jazz moderno, collaborando con big band e progetti solisti. L’Eden Stage ospiterà invece Niceshot e Arcipelago Umano, due selector pugliese trapiantato a Trento che spaziano dalla dub all’hip hop alla techno e Rifugio Amore, collettivo queer trentino che ribalta le regole del dancefloor con un mix eclettico di techno e reggaeton passando per il glitch. In questo mosaico sonoro c’è spazio anche per l’improvvisazione elettronica di Taoma, per i bassi e le voci pasticciate dei Core Mato, per i vinili dal sapore a tratti acido di Follow The Pig e per quelli dal calore analogico dei Mobororè. Chiudono il cerchio due sound systems a cura di Eden, Poplar e Deerwaves, il primo dei quadri vedrà in console Cbrm e Feel The F, due progetti trentini di selezione musicale che spazia dall’house alla techno.
Poplar cult
Poplar Cult! torna ad attivare l’intero quartiere di Piedicastello per quattro pomeriggi completamente gratuiti di mostre, dibattiti, talk e workshop che vogliono offrire alla cittadinanza strumenti e spunti utili non solo ad interpretare il presente, ma anche ad intervenire con consapevolezza. Incontri che stimolano il contatto e l’ascolto attivo, coinvolgendo giornalisti, autori, storici, scienziati, artisti e divulgatori in un’agorà attorno a cui raccogliersi per scambiare idee e mettersi alla prova. Una città dentro la città, da cui partire per progettare un futuro in cui ci sia posto e attenzione per tutte le cittadine e i cittadini.
Storia e storie
Tornare all’origine significa guardare al passato per capire il presente, decifrare gli errori per riscrivere il futuro, ascoltare le radici per far emergere nuove traiettorie. Un percorso che intreccia storia, scienza, sport e musica, restituendo la complessità del nostro tempo. Con Lorenzo Baravalle in La società dei profeti. Storia di chi costruì la bomba, di chi la rubò e di chi la rifiutò si affronta la vicenda della bomba atomica: una storia di scelte individuali dal peso enorme, di cui conosciamo l’epilogo immediato ma non tutti i retroscena. Sempre di bombe si parla, anche se di diversa natura con La bomba. Lo spettacolo di Alberto Tomba, in cui Giuseppe Pastore e Giovanni Barsotti ripercorrono la parabola di Alberto Tomba, un campione dello sci che ha segnato per sempre l’immaginario collettivo e le nevi italiane. Con Sara Poma, moderata da Elvira Mujčić, Davanti alla Storia diventa un’occasione per interrogarsi sul nostro sguardo, sulla capacità di tenere insieme la complessità di un’epoca e sul ruolo che ciascuno di noi assume davanti agli eventi. Non solo grandi narrazioni ma anche scienza e divulgazione: in Tutti gli Errori della chimica Jacopo De Luca e Riccardo Crivez ospitano nel loro podcast Errori Eva Munter, un dialogo su tutti gli errori più memorabili della chimica, tra intuizioni casuali e fallimenti diventati scoperta. Lo sport si fa strumento di comunità con Un basket d’avanguardia, dove Raffaele Ferraro e Marco Crespi raccontano il modello trentino del basket giovanile e la sfida di costruire nuove prospettive in Italia. Radici e contemporaneità si intrecciano invece in Trento worldwide con Luca Baz e Christian Arnoldi, moderati da Lorenzo Lapiana, un viaggio tra cori e storie di montagna per leggere il presente. Infine, la musica come forma di coraggio e resistenza: con Poi Migliora, il podcast di Deer Waves, ripercorreremo le storie di artisti che hanno rischiato carriera e libertà pur di dire quello che pensavano.
Cose dal mondo
Ma interrogarsi sulle origini non basta, bisogna anche capire come le cose che succedono nel mondo, anche se apparentemente distanti, stanno plasmando irrimediabilmente il nostro presente. E quindi parleremo di economia, conflitti, diritti e nuove tecnologie, per crearci una cassetta degli attrezzi che ci aiuti a comprendere il mondo. Panel e incontri che attraversano prospettive diverse, ma accomunati dalla volontà di leggere il presente con occhi lucidi e consapevoli. In Capire i dazi senza Google, Eugenio Cau, Stefano Schiavo e Paolo Turrini ci guidano tra accordi commerciali e relazioni internazionali: cosa sono i dazi, perché esistono e cosa cambiano davvero per noi. A seguire, con Cominciare a investire: bot, btp e altre parole finlandesi, Francesco Namari (@Bankstation_) accompagna chi vuole capire i mercati finanziari e magari iniziare a investire, o almeno scoprire perché ancora non lo sta facendo. Il conflitto in Medio Oriente e il genocidio del popolo palestinese trovano spazio con due appuntamenti che intrecciano cronaca e testimonianza. In Cecilia Sala: I figli dell’odio, la giornalista Cecilia Sala, moderata da Riccardo Corradini, racconterà Israele, Palestina e Iran attraverso le vite delle nuove generazioni. In Gaza, vista da dentro, in collaborazione con Emergency Trento, Kharem Rohana ed Eleonora Colpo, sempre grazie alla moderazione di Riccardo Corradini, portano la voce di chi ha vissuto il conflitto sul campo, tra assedio e soccorso umanitario. Si cambia tema con Eterofobia portami via, con la collaborazione di Arcigay del Trentino, in cui Gabriele Piazza e Giacomo Cereghini, attraversano pregiudizi, leggi e storie quotidiane per leggere da vicino la realtà del mondo LGBTQIA+. Lo sguardo si sposta poi sulle nuove tecnologie con ChatGPT versione psicologo, in cui Esmeralda Moretti parlerà di quanto possiamo davvero fidarci di un’intelligenza artificiale anche quando si parla di salute mentale. Infine, Contare i femminicidi è un atto politico con Donata Columbro, un panel che mette in discussione l’idea di neutralità delle scienze e mostra come il semplice atto di contare diventi una presa di posizione politica.
Generazione 3.0
Capire come si trasforma il quotidiano, tra abitudini di consumo, identità culturali e ricerca di nuove forme di felicità collettiva. Una generazione che ha rivoluzionato il modo di comunicare ed agire, costruendo spazi di espressione che parlano di sostenibilità, creatività e comunità. In Pensa globale, agisci locale, in collaborazione con Economia Solidale Trentina, Alessio Cicchini (@rucoolaaa) e Sofia Pasotto, moderati da Andreas Fernandez, raccontano come abitare lo spazio pubblico, scegliere il second hand e sperimentare in cucina con ricette antispreco: piccole pratiche che si traducono in azioni concrete. Con Love Advice, Tea Hačić-Vlahović apre un consultorio ironico e liberatorio: domande imbarazzanti, dubbi esistenziali, consigli mai detti a voce alta trovano qui il loro spazio. La moda diventa occasione di consapevolezza con Lo stile non va a pile, dove Fabio Calò (@fabiokalosh) e Martino Orler (Redo), in collaborazione con Cooperazione Trentina, propongono spunti pratici per vestire sostenibile tra vintage, second hand e brand etici. Anche il cibo diventa un modo di comunicare il presente con Raccontare il mondo attraverso il cibo con Flavio Parisi e Mariachiara Montera che partendo dalle izakaya giapponesi fino ad arrivare alle cucine delle nostre nonne, ci raccontano ricette e gesti che diventano memoria e cultura. Una riflessione critica arriva con Raffaele Alberto Ventura che in dialogo con Federico Zappini che nel panel La conquista dell’infelicità. Come siamo diventati classe disagiata, si interroga sul destino di una classe sociale incapace di trovare felicità e forse pronta a una rivoluzione. Infine, lo spazio della parola: Digressione – Reading con Gian Marco Griffi e Silvia Perosino porta il pubblico a perdersi tra tracce, note a margine e false piste, per ritrovarsi meglio al centro della narrazione.
New media e pop culture
I consumi culturali sono spesso posizionali, ma sono anche una finestra da cui guardare lo stato di soddisfazione, interesse e consapevolezza di tutti noi. Un viaggio tra ironia, critica e creatività, per capire come i nuovi media plasmano le nostre vite e i nostri immaginari. Con Merda d’artista, Tonypitony e Olmo Paoletti (@camiciavariopinta) si interrogano su come restare autentici nel panorama creativo contemporaneo: oltre i microtrend, alla ricerca di una voce capace di rimanere real. In Porta a spasso il mostro, Simone Panetti, Matteo Corradini (The Pills) e Auroro Borealo discutono i confini tra persona e personaggio, esplorando come internet abbia reso possibile nuove forme di identità pubblica. Dal web al set: raccontare storie tra social e cinema, ideato grazie alla collaborazione con Trentino Film Commission ed Educa Immagine, vede Nicola Conversa, Tommaso Cassissa e Ginevra Francesconi riflettere sui linguaggi che attraversano piattaforme e pubblici sempre più interconnessi. Con Cosplayers, Mattia Salvia e Davide Piacenza, raccontano come il cosplay, tra cultura memetica e filosofia della storia, sia diventato anche strumento di lettura politica. In Temptation Island: se guardi vuol dire che ti piace, Alice Oliveri, Nicola H. Cosentino e Alberto Guidetti e ci guidano tra cultura pop, questioni di classe e sogni di città che non sempre sanno accoglierci. E poi, Tamangomania porta sul palco i Tamango: dopo un tour estivo memorabile, Martina Di Florio (@cyaodieffe) ci guiderà attraverso i loro immaginari romantici e vitali. La trap diventa lente di analisi sociale in Maxi Rissa – i diari della trap, in collaborazione con il Comune di Trento, con Tony 2Milli, Post Swag, Alberto Piccinni e Giovanni Robertini, moderati da Marta Blumi Tripodi: ricchezza e paura, periferie e desideri di un’Italia che si racconta a ritmo serrato. Chiude il ciclo La prima storia, con Olimpia Peroni, che presenta dal vivo la sua prima esperienza narrativa: una puntata esclusiva che segna l’inizio di un nuovo percorso.
Mani in pasta
Fare esperienza diretta, mettersi in gioco, sporcarsi le mani: i workshop diventano spazi dove la creatività incontra l’attivismo, l’immaginazione e la condivisione. Occasioni per imparare, creare e trasformare insieme. Con Skate Art niccothekiwi accompagna in tre ore di libertà creativa, per dipingere e immaginare lo skate dei propri sogni, con la partecipazione dello skater di eccezione Luca Babic (Pop X). In Prove generali di utopia Clima3T, Fondazione Antonio Megalizzi, Rete Climatica Trentina e Giovanni Mori (Italia Impossibile) guidano un percorso collettivo per trasformare bisogni e desideri in azione politica, trovando strumenti e alleati. Con La strada è di tutte Francesca Fiore, David Zikovitz (DISI Unitrento), Alberto Ornaghi e Claudia Scandola (Associazione GLOW) intrecciano disegno, artigianato e attivismo in un laboratorio dove le illustrazioni diventano visioni grafiche di città più inclusive e condivise. La scrittura prende il centro con Exophonies Creative Writing Lab, un laboratorio con Nicole Fersko che esplora il confine tra interiorità e stimoli esterni. E ancora, Tracce Con Training Day (Radio Raheem) insegna ad ascoltare per generare nuove storie; mentre L’ultimo che ho visto al cinema, con Harpo Lab e Letterboxd_fuoricontesto, trasforma il dialogo sul cinema in un gioco, leggero e ironico, tra sala e social. Il corpo e lo spazio si incontrano in Playground, Play it Loud con ATU, per scoprire il teatro attraverso il movimento collettivo. La mobilità sostenibile è protagonista di Manuale di sopravvivenza in bici, un workshop insieme a Ciclofficina e Francesco_rajinjo che diventa sia racconto di viaggio sia guida pratica per partire senza paura. Infine, un’oasi tranquilla, l’angolo lettura a cura di due punti Libreria, per ritagliarsi momenti di ascolto e scoperta tra le pagine.
Poplart: tre mostre inedite
L’area dedicata alle esposizioni si fa in tre per ospitare tre percorsi unici. Piastrelle Sexy inaugura la sua prima mostra solista, offrendo un'immersione nell'universo dei suoi meme, tra i più geniali e poetici presenti nell’internet. Con Trattopinto esploreremo Lo schermo bianco, il primo romanzo grafico di Enrico Pinto edito da Coconino Press. Il percorso si snoda tra le tavole del libro, celebrando il lavoro dell'autore e le sue vignette, apparse anche su varie testate internazionali, come il New York Times. Infine, Poplar_furoricontesto una mostra pensata da Lettebox_fuoricontesto, che propone una riflessione sul mondo della critica cinematografica amatoriale, riassumendo in modo ironico e acuto il meglio e il peggio dei commenti trovati su piattaforme come Letterboxd. Un'analisi divertente dello stato del cinema(e di chi lo guarda).
Poplar Village
Trento è una città che accoglie e avvicina realtà e idee diverse. Vederle tutte insieme al Poplar Village, rende più tangibile il progetto di una città per tutti e per tutte. Ad animare, informare e incuriosire anche quest’anno ci saranno:
Acav (Associazione centro aiuti volontari) / Aiesec in Trento / Amalgama aps / Amnesty International / Arcigay del Trentino / InCo aps / Atu / Avis / Centro Astalli Trento / Cam - Consorzio Associazioni con il Mozambico / Civico13 / Clima3t / Croce Rossa Italiana / Csv Trentino / Diritto a Stare Bene / Economia Solidale Trentina / E-Agle Trento Racing Team / EsnTrento / Europe Direct Trentino / Fondazione Antonio Megalizzi ets / Giovani delle Acli Trentine / Gioventù Federalista Europea / Glow / Emergency Trento / Il Funambolo - HarpoLab / l’universitario / Le garage / Libreria due punti / Mediterranea Trento / Muse - Museo delle Scienze / Owl-Open Wet Lab aps / Povosonica / Psychedelicare / Re-cig /Sanbaradio / Scomodo / Speck&Tech / Trento International / Udu Trento / UniTin
Info generali
Tickets
Poplar Cult! è una rassegna gratuita, aperta a tutte e tutti e senza necessità di prenotazione. Per accedere ai concerti al Doss Trento è necessario acquistare il biglietto di ingresso. Il biglietto giornaliero costa 31,50 €, l’abbonamento 4 giorni costa 81,50 €. L’evento è aperto a tutte e tutti, ma sotto i 16 anni si richiede l’accompagnamento di un maggiorenne. L’ingresso è gratuito per i bambini sotto i 12 anni, se accompagnati da un adulto, e per gli accompagnatori delle persone con disabilità. È possibile richiedere l’ingresso omaggio a info@poplarfestival.it.
Camping
Una novità riconfermata che trasforma sempre più il festival in un’esperienza immersiva in costante contatto con il territorio e capace di arricchirlo con la sua forza e vitalità: il camping. Sarà possibile usufruire di un camping convenzionato, all’interno di uno dei luoghi più suggestivi del Trentino. Dai laghi di Lamar, resi ancora più facili da raggiungere grazie al servizio navette gratuito con il supporto dell’Apt Trento - Monte Bondone. Info e dettagli.
Partner
Il Festival è parte di Trento Aperta, la rassegna estiva di eventi del Comune di Trento ed è promosso dall’associazione Entropia aps. A rendere possibile Poplar Festival è anche il prezioso contributo della Provincia Autonoma di Trento, del Comune di Trento, di Fondazione Caritro, della Regione Trentino Alto Adige e Sud Tirol, di Unicittà, e dell’Apt Trento Monte Bondone. Numerosi anche i partner privati che credono nel progetto, tra cui Cooperazione Trentina, Economia Solidale Trentina, Cassa di Trento, Cassa Rurale Alto Garda e Rovereto, Itas Mutua, Muse e Dice.
Accessi
I concerti di Poplar Festival si svolgono al Parco del Doss Trento, una riserva naturale monumentale che domina la città di Trento. L’accesso per il pubblico è esclusivamente pedonale, tramite un sentiero panoramico con 120m circa di dislivello. In caso di fan con mobilità ridotta, è possibile richiedere l’accesso in auto alla venue, per poter poi proseguire in carrozzina nella zona concerto scrivendo a info@poplarfestival.it
Oltre
È sempre attiva la newsletter del festival per ricevere aggiornamenti su tutte le novità, a cui è possibile iscriversi su www.poplarfestival.it. Tutte le comunicazioni ufficiali e le prossime release saranno trasmesse attraverso il profilo Instagram di @poplar_festival. Per ogni informazione, l’organizzazione risponde all’indirizzo info@poplarfestival.it oppure su Instagram (@poplar_festival) e Facebook (Poplar Festival).